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I Vini
Verdicchio dei castelli di Jesi classico
RIFERIMENTI STORICI GEOGRAFICI
La denominazione di “Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico” viene riservata solo al verdicchio prodotto nella zona originaria più antica, al centro della provincia di Ancona, (Castelli di Jesi) con esclusione pertanto dei territori alla sinistra del fiume Misa e di quelli di Ostra e Senigallia. Rientrano altresì in tale zona limitati appezzamenti ubicati nel territorio della provincia di Macerata. Si può utilizzare la denominazione per designare il vino spumante.
ABBINAMENTO CON I CIBI
Il profumo stimolante, il corpo morbido e caldo senza cessioni, equilibrato, con acidità e tendenza amara, consentono al verdicchio una vasta scelta di armonie raramente riscontrabili in un vino bianco.
Per questo vino il miglior abbinamento è il pesce.
Sostiene ed esalta l’arduo abbinamento con il “Brodetto alla sanbenedettese” ricco di aceto, di frutti rossi e verdi, piccante, pregno degli umori della caledoscopica mescolanza di pesci, molluschi, cefalopodi e crostacei.
Magnifica il gusto del coniglio in porchetta; le piccanti elaborazioni culinarie alla cacciatora di animali di bassa corte; le preparazioni con il Boleti o con il prezioso “Tuber magnatum”.
VITIGNI
Il vino “classico” si ottiene con uve del vitigno Verdicchio. E’ consentito l’impiego, per un massimo del 15% di uve provenienti dai vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia Toscana. Accade tuttavia che i molti vitigni iscritti all’albo non compaiano queste ultime varietà.
CARATTERI ORGANOLETTICI
ASPETTO:Giallo paglierino a volte con sottili sfumature verdi che volgono al dorato con la maturazione.
PROFUMO: Fragranza fresca e persistente di frutta e fiori di campo, sentore di mandorle amare.
GUSTO: Secco, fresco e morbido, ripropone persistenti e intense emanazioni fruttato-floreali (pesco e mandorlo). Netta e piacevole tendenza amara in equilibrio con morbide e calde percezioni pseudotermiche. Fine, elegante, unico.
GRADAZIONE ALCOLICA: complessiva minima 11,5° C.
ESTRATTO SECCO: 16 per mille minimo.
ETA’ OTTIMALE
Viene consumato preferibilmente tra la fine del primo anno e quella del secondo anno. Sono frequenti tuttavia vini di vendemmie che riescono ad esprimere nel tempo (oltre il biennio) le loro notevoli qualità.
CALICE E SERVIZIO
Va servito in un calice a forma semiovoidale, leggermente allungato verso il bordo, sottilissimo, incolore, su uno stelo alto e slanciato.
Offerto per aperitivo o con molluschi bivalvi appena divaricati, è preferibile berlo ad una temperatura intorno a 8° C.
Leggermente più elevata (10° – 12° C) su preparazioni calde e più complesse per non turbare, nell’abbinamento, l’armonia delle componenti del vino.
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