Beniamino Gigli
Tenore,
Recanati 20/03/1890 – Roma 30/11/1957
Beniamino Gigli nacque a Recanati il 20 Marzo 1890. Era il figlio del campanaro del Duomo di Recanati e fino ai 17 anni fece vari mestieri per vivere. La prima educazione la ebbe dal maestro Lazzerini dopodiché nel 1911 si trasferì a Roma ottenendo una borsa di studio che gli consentì di seguire i corsi di Rosati al Liceo musicale di Santa Cecilia.
Nel 1914 dopo aver vinto un’altra borsa di studio a Parma debuttò nella Gioconda al Sociale di Rovigo. Nell’anno successivo il Gigli stabilì le basi della propria celebrità al Metropolitan di New York, dove si stabilì dal 1920 al 1932. Prima di trasferirsi a New York aveva comunque avuto molte scritture in Italia tra le quali quella da parte di Tullio Serafin per la Tosca e dal Carlo Felice di Genova per la Manon.
Dopo questi folgoranti successi venne chiamato nei più grandi teatri del mondo con un vastissimo repertorio. A Roma seguì oltre a numerosissimi concerti anche moltissime opere.
Alla Scala debuttò con Toscanini nel Mefistofele opera che mise bene in evidenza le non comuni qualità vocali e musicali del Gigli. Seguirono poi il San Carlo(dicembre 1915), il Real Madrid(marzo 1917),di nuovo la Scala(novembre1918) ed infine New York , nel ’20, che lo portò alla conquista dei pubblici di tutto il mondo: Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo, etc… . Nel 1921,anno della morte di Caruso, segnò il suo trionfo al Metropolitan con Andrea Chenier, che canterà per 11 stagioni consecutive insieme alla Manon, all’Elisir d’Amore,all’Africana e alla Marta, suoi cavalli di battaglia.
Nel 1930 tornò a Roma, per cantare all’ Opera alla quale dedicherà gran parte della propria attività italiana. Seguitò le sue tournèe in tutto il mondo, arricchendo sempre più il suo repertorio a conferma di una rara disponibilità vocale ed interpretativa.
Interrotto dalla guerra, riprende la sua attività artistica nel 1947fino al 1955, anno in cui tenne l’ultima tournèe di concerti a Londra, New York e alla Rai assieme a Maria Callas.
Nella sua carriera interpretò molti film ed incise moltissimi dischi con il marchio famoso “La Voce del Padrone”. Spesso cantò con la figlia Rina, buona cantante, che fece tesoro della lezione paterna e che svolse anch’ella una buona carriera da soprano.
Cantò fino al 1956 e il 30 novembre 1957 stremato dalla malattia morì nella sua casa romana.
La voce di Gigli ebbe un timbro particolarissimo e inconfondibile che, unito all’estrema facilità dell’ emissione vocale, alla sapientissima tecnica, all’ innata musicalità e alla grazia vellutata dell’espressione, nonché al calore, alla compattezza delle vibrazioni e al fraseggio ricco di abbandoni sentimentali, rimane nella storia del canto italiano un punto di riferimento incontestabile.
Zuppa di pesceDedicata a tutti i cantanti dalla voce paradisiaca
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CHEF DI CUCINA: F.G. per Marchenet |
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REALIZZAZIONE: Zuppa di pesce |
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Numero delle porzioni:6 |
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INGREDIENTI |
U.M. |
Q.ta |
Code di aragostine (o scampi)GamberoniCalamariSogliola (filetti)Rombo (filetti)VongoleCuori di lattugaOlio d’oliva extravergineBurroVino bianco seccoTrito e.aromatiche:BasilicoPrezzemoloSantoreggiaZafferanoSale e pepeBruschette |
grgrgrgrgrgrgrgrgrdl..QbQbQbsteliQbN° |
50050015015015010060100501.QbQbQb5/6Qb12 |
METODO DI LAVORAZIONE |
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1 – Sfilettare i pesci;sgusciare i crostacei;2 – Battere le vongole in una bacinella con un cucchiaio di legno utilizzando un certo vigore per eliminare la sabbia, ripetere più volte sino a che l’acqua non resti limpida.3 – Far aprire le vongole con un po’ di acqua in padella coperta, appena pronte scolare e far riposare su di un piatto concavo; filtrare il fondo di cottura con la garza e il passino;4 – Mettere la casseruola a fuoco dolce inserendo nell’ordine l’olio, i cuori di lattuga, i crostacei, i pesci e le vongole; portare ad ebollizione a calore moderato;5 – Dopo 6/8 minuti bagnare con il vino bianco, far evaporare ed aggiungere l’acqua delle vongole filtrata (4/5 il fondo potrebbe contenere alcuni granelli di sabbia residui), lo zafferano ed il burro. Condire con sale e pepe macinato fresco;6 – Finire di cuocere e fuori dal fuoco aggiungere il trito di erbe aromatiche fresche.Servire la zuppa accompagnata dalle bruschette. |
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Utensili: Padella con coperchio, Tagliere Coltello, Cucchiaio di legno, Forbici pesce, Bacinelle N°3, Paletta forata, Casseruola o teglia, Passino + garza, 6 piatti grandi (o 6 vassoi medi in porcellana bianca) |
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Grado di difficoltà: |