Lacrima di Morro d’Alba
Lacrima di Morro d’Alba
RIFERIMENTI STORICO GEOGRAFICI
Questo vino è conosciuto dai temi remoti. Narra la leggenda che già nel 1167 Federico Barbarossa lo poté apprezzare allorché, posto l’assedio alla città di Ancona, scelse come propria dimora il Castello di Morro d’Alba. Questo vino s
i ottiene da un vitigno antico, il Lacrima per l’appunto, che veniva tradizionalmente “maritato” all’olmo e all’acero e si coltivava nelle colline che circondano Morro d’Alba. Il Lacrima ha rischiato di pagare a caro prezzo la politica “degli espianti”: stava, insomma, per scomparire se alcuni difensori-estimatori non fossero intervenuti per farlo riconoscere DOC. Il futuro del Lacrima, a detta degli esperti, è roseo. Viene prodotto in un ristretto compresorio a Nord del fiume Esino, nella collina media e litoranea della provincia di Ancona. Comprende il territorio di Comuni con al centro Morro d’Alba che dà il nome al vino. Sono esclusi i fondovalle e i versanti delle colline prospicienti il mare di Senigallia. Comprende in tutto o in parte, 6 comuni.
ABBINAMENTO CON I CIBI
La delicata e piacevole struttura del vino consente abbinamenti con primi piatti a salsa e ragù, con i piatti tradizionali della regione, con antipasti di pesce azzurro marinato o in carpione con lo stesso vino, con secondi piatti di carni bianche. Lasciato maturare in botti di rovere può essere abbinato a piatti forti in genere. Il “Lacrima” nel tipo amabile e frizzante si rivela un ottimo vino da fine pasto.
VITIGNI
Si ottiene con uve provenienti da vigneti composti dl vitigno autoctono, unico di questa zona, conosciuto con il nome di Lacrima. Possono concorrere alla sua produzione anche uve di Montepulciano e Verdicchio, da sole o congiuntamente, mai in misura non superiore al 15% del totale.
CARATTERI ORGANOLETTICI
ASPETTO: Rosso rubino a volte intenso con sfumature violacee nel primo periodo.
PROFUMO: Intenso, fruttato con residui di vinosità appena pronto. Rammenta frutti rossi, anche di sottobosco, e fiori bianchi e rossi.
GUSTO: Asciutto e sapido, corpo abbastanza importante tendente al morbido, ripropone stimoli vinoso-fruttati che evolvono al floreale dopo il primo anno.
GRADAZIONE ALCOLICA: complessiva minima 11° C.
ACIDITA’ TOTALE: 5 per mille minimo.
ESTRATTO SECCO: 22 per mille.
ETA’ OTTIMALE
E’ un vino da bere giovane. Può essere moderatamente invecchiato (2-3 anni). Con la maturazione il profumo ed il caratteristico sapore fruttato si trasformano in floreale, con sensazioni di ginestra, di corbezzolo, di erica e di mirtillo.
CALICE E SERVIZIO
Calice di media ampiezza e tendenza sferica, incolore, liscio sottilissimo, a stelo lungo. Un calice più rastremato al bordo per un vino maturo. La morbidezza del vino consente il servizio intorno ai 15° C. E’ necessaria un temperatura superiore (16°-18° C) per un vino più tannico e certamente per quel vino il cui corpo ha raggiunto una maturazione di due, tre anni.
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