STAMIRA
Eroina,
Ancona, notizie dal 1140 al 1200
La sua leggenda nasce con l’assedio di Ancona del 1174 portato dagli alleati di Federico Barbarossa. Durante il combattimento un difensore della città getto una botte piena di resina e pece davanti agli steccati, ma essendo finita in mezzo alle forze nemiche, nessuno si azzardava ad incendiarla. Fu allora che una donna vedova, di nome Stamira, sprezzante del pericolo, impugnata una scure spezzò la botte e vi appiccò il fuoco. L’incendio così appiccato si propagò lungo tutto il fronte nemico distruggendo macchine da guerra e ripari sotto gli occhi attoniti dei nemici. Pur se il combattimento provocò perdite numerosissime da entrambe le parti, gli anconetani stremati dalla fame, grazie a quell’episodio, poterono rifornirsi di viveri, riuscendo ad importare dentro la città “molti cavalli sì vivi come morti, dei quali nemmeno le intestina gettarono via”(Buncompagno da Signa). Una lapide all’ingresso del Lazzaretto vanvitelliano è stata posta in ricordo dell’eroico gesto così come un quadro dell’anconetano Podesti ritrae l’evento ammirabile nella Pinacoteca civica di Ancona.
Orate fredde all’anconitanaTratto da “Il re dei cuochi” trattato di gastronomia universale |
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CHEF DI CUCINA: F.G.per Marchenet |
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REALIZZAZIONE: Orate fredde all’anconitana |
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Numero delle porzioni: 4 |
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INGREDIENTI |
U.M. |
Q.ta |
Orate raschiate sfilettate e puliteMarinata:Olio di oliva extravergineVino biancoCipolleScalogno tritatoLauroTimoS.P.Noce MoscataSalsa d’acciuga:AcciugheTuorli d’uovoAglio battuto (spicchi)Mollica di pane imbevuta nell’acetoOlio di oliva extravergine (eventualmente a piacere secondo la densità voluta)Vino bianco |
N°-dlclgrN°foglieramiQbQb-N°N°N°grdlcl. |
4-1110111QbQb-6411015 |
METODO DI LAVORAZIONE |
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1 – Preparare la marinata fredda in un recipiente sbattendola un pochino;2 – Adagiare i filetti d’orata in una teglia e ricoprire con la marinata;3 – Pestate in un mortaio gli ingredienti nell’ordine d’acquisto per la salsa di acciughe, stemperate e diluite con olio d’oliva extravergine e vino bianco; passate la salsa al setaccio per renderla più cremosa;4 – Dopo alcune ore scolare il pesce, asciugatelo e arrostitelo in gratella o padella di ferro spennellandolo con il sugo della marinata;5 - Quando i filetti avranno preso un bel colore, disponeteli su di un piatto facendoli raffreddare;6 – Versare sopra i filetti la salsa d’acciuga spalmandola con una spatola e decorare a piacere. |
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Utensili: Setaccio (o passino), Spatola, Tagliere, Coltello, Forbici da pesce, Casseruolini N°2, Frusta Pirofila |
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E’ possibile guarnire con sott’oli o sottaceti a vostro piacere |
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Grado di difficoltà: |